Io son Catella, non son la moglie di Ricciardo, traditor
disleale che tu se'; ascolta se tu riconosci la voce mia, io
son ben dessa; e parmi mille anni che noi siamo al lume,
che io ti possa svergognare come m se'degno, sozzo
cane vituperato che tu se'. Ohimè, misera me! a cui ho
io cotanti anni portato cotanto amore? A questo can di-
sleale, che, credendosi in braccio avere una donna stra-
na, m'ha più di carezze e d'amorevolezze fatte in questo
poco di tempo che qui stata son con lui, che in tutto l'al-
tro rimanente che stata son sua.