Essendo giorno di festa, alcuni somari mangiavano in un prato, e si divertivano alla lor maniera.
Un aquilotto, bell'umore, vedendoli, discese in mezzo al prato; e poi che tutti gli furono d'intorno, disse loro:
— Da certi vecchi nostri, ho sentito raccontare che, in un tempo lontano, gli asini volavano: mi volete dir voi, se questo è mai stato vero?
Allora quel branco di somari alzò un rumore infernale, che fece rimbucare tutte le talpe della valle; e poi, in coro, stonando ferocemente, disse:
— Noi volare? Noi lasciare la nostra greppia sicura e onorata, per affidarci a quattro pennacce, come voialtri, col rischio di morir di fame tra le nuvole? Che razza d'animale sei tu, che vai dicendo di noi simili malignità? e ci butti in viso sì spudorata ingiuria? Ti sappiam dire che non avevamo mai veduto un uccellacelo come te!
— E io vi so dire — rispose l'aquilotto levandosi d'un colpo d'ala — che d'asini come voi n'ho visti molti!
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