Lassù, nella gelida Lapponia, un giorno, in mezzo a una foresta, dovetti fermarmi per lasciar passare un corteo anarchico di ermellini. E bisognava sentire con quanta voce gridavano tutti: Viva l'Anarchia!!...
Non potevo credere agli occhi miei!
Ne chiamai uno, che più bonariamente mi riguardava, e gli domandai qual'era mai stata la ragione che li aveva cacciati dalle loro pacifiche case, per vociare in quel modo.
Mi rispose con una eloquenza davvero insospettata, e disse:
«Tu mi sembri un uomo di retto criterio. Giudica dunque: e se le nostre querele ti paion giuste, va a ripetile a re e imperatori della terra.
«Perchè mai, dal primo giorno che furon creati, questi grandi hanno creduto sempre cosa ben fatta di vestirsi con la nostra pelle? Non è forse tempo che se ne scelgano un'altra?
«Proponi, per esempio, quella dell'orso!... È una maraviglia a vedere, e deve tener caldo assai più della nostra!...
«Dillo dunque ai tuoi re e imperatori, che noi [82]saremo i più fedeli sudditi, se essi vestiranno d'ora innanzi con la pelle dell'orso! Ma se continueranno a voler sempre la nostra, noi faremo la rivoluzione!»