Il carattere dao è formato da due parti: la parte a sinistra (radicale) rappresenta il passo effettuato da un ‘piede’ (辵, oggi si scrive come辶) che sta avanzando, e che qui ha il senso di procedere e muovere. La parte a destra è formato da un radicale ‘capo’ (首) che indica la testa umana, il re e il simbolo del Supremo ecc. Che significa dunque la parte del “capo” nel carattere dao? Nel dizionario Shuowen jiezi si dice: “Il capo (首) significa la testa ed è un pittogramma formato dalla figura della testa umana”[12]. Questo vuol dire che il senso originale del “capo” è la testa umana, come un simbolo di tutto l’uomo. Negli antichi testi cinesi, per estensione, lo si usava per indicare il Superiore, il Nobile, l’Inizio, il Principio, la guida che dà la direzione agli altri.[13]
Dal significato originale del termine dao e il suo uso estensivo nei testi antichi, potremmo già intravedere il carattere antropologico nella struttura e nella teoria del termine dao. Dall’inizio cioè l’uomo, anzi tutto l’uomo, era già totalmente coinvolto nel grande Dao o nella teoria del Dao. L’uomo non deve camminare fuori del Dao. Senza il Dao non si potrebbe conoscere veramente l’essenza dell’uomo, e nello stesso tempo non si potrebbe comprendere veramente il Dao senza conoscere profondamente l’uomo. Questo rapporto stretto dell’uomo con il Dao ci dice che l’uomo è lo spazio privilegiato per la manifestazione del Dao stesso.
Per quanto riguarda l’altra parte della struttura del carattere dao, piede (辵dell’uomo), si spiega nel Shuo wen jie zi che il carattere cinese辵 (piede) significa muoversi, procedere o camminare.[14] Nella struttura del carattere c’è un elemento con il significato di movimento e processo dinamico. Il Dao compreso dagli antichi era infatti molto attivo e il suo senso molto ricco. Questo, però, è molto spesso dimenticato dalle generazioni posteriori, che interpretano dao come una semplice via o una strada fatta, con un punto di partenza e d’arrivo già dati e sulla quale si potrebbe regolarmente camminare verso un scopo soggettivamente dato.[15] Così si è dimenticato totalmente che il senso fondamentale e originale del Dao implica sempre il movimento e che il Dao è costantemente “in processo”[16] , con la caratteristica del non-fatto o indeterminato.