Par le torni la vita; il viso bianco
A noi rivolge, e la pupilla spenta
Rifulge di chiarore incerto e stanco.
Il suo passato le ritorna in mente.
Ella si leva, frale e delicata,
E s'asside fra noi tacitamente,
Col suo blando sorriso d'ammalata.
Noi carezziamo trepidi, rapiti,
Il sottil viso e le dorate chiome;
E la curiamo con parole miti
E tenerezze che non hanno nome.
E noi sappiamo che non c'è speranza,
Che nulla al mondo la potrà salvare!
Ma quando torna alla sua cheta stanza,
L'andiam con un sorriso a accompagnare.
Chiusa la porta, ci guardiamo in faccia
Senza parlare!... — E ancor ci sta sul viso
— Spettro di gioia che il terrore agghiaccia —
La tragica menzogna del sorriso!