Ora il tedesco gira per la camera in maglietta, con le braccia rosee e
cicciose come cosce, e ogni tanto viene a fuoco della fessura; a un certo
punto si vedono anche le ginocchia della sorella che girano per aria ed
entrano sotto le lenzuola. Pin ora deve contorcersi per seguire dove viene
posato il cinturone con la pistola; è li appeso a una spalliera di seggiola
come uno strano frutto e Pin vorrebbe avere un braccio sottile come lo
sguardo da far passare nella fessura, per prendere l'arma e tirarla verso di
sé. Ora, il tedesco è nudo, in maglietta, e ride: ride sempre quando è nudo
perché ha un fondo d'animo pudico, da ragazza. Salta nel letto e spegne la
luce; Pin sa che passerà un po' di tempo così nel buio e in silenzio, prima
che il letto cominci a gemere.
Ora è il momento: Pin dovrebbe entrare nella camera scalzo e carponi e
tirare giù, senza far rumore, il cinturone dalla sedia: tutto questo non per
fare uno scherzo e poi ridere e canzonare, ma per qualcosa di serio e
misterioso, detto dagli uomini dell'osteria, con un riflesso opaco nel bianco
degli occhi. Pure, a Pin piacerebbe essere sempre amico con i grandi, e che
i grandi scherzassero sempre con lui e gli dessero confidenza. Pin ama i
grandi, ama fare dispetti ai grandi, ai grandi forti e sciocchi di cui conosce
tutti i segreti, ama anche il tedesco, e ora questo sarà un fatto irreparabile;
forse non potrà più scherzare col tedesco, dopo questo; e anche con i
compagni dell'osteria sarà diverso, ci sarà qualcosa che li lega a loro su cui
non si può ridere e dire cose oscene, e loro io guarderanno sempre con
quella riga diritta tra le sopracciglia e gli chiederanno a bassa voce cose
sempre più strane. Pin vorrebbe sdraiarsi nella sua cuccetta e stare a occhi
aperti e fantasticare, mentre il tedesco di là sbuffa e la sorella fa dei versi
come per un solletico sotto le ascelle, fantasticare di bande di ragazzi che
lo accettino Come loro capo, perché lui sa tante cose più di loro, e tutti
insieme andare contro i grandi e picchiarli e fare cose meravigliose, cose
per cui anche i grandi siano costretti a ammirarlo ed a volerlo come capo, e
insieme a volergli bene e a carezzarlo sulla testa. Ma invece lui deve
muoversi nella notte solo e attraverso l'odio dei grandi, e rubare la pistola
al tedesco, cosa che non fanno gli altri ragazzi che giocano con pistole di
latta e spade di legno. Chissà cosa direbbero se domani Pin andasse in
mezzo a loro, e scoprendola a poco a poco mostrasse loro una pistola vera,
lucida e minacciosa e che sembra stia per sparare da sola. Forse loro
avrebbero paura e anche Pin forse avrebbe paura a tenerla nascosta sotto il
giubbetto: gli basterebbe una di quelle pistole per bambini che fanno lo
sparo con una striscia di fulminanti rossi e con quella fare tanto spavento
ai grandi da farli cadere svenuti e chiedergli pietà.