Invece ora Pin è carponi sulla soglia della stanza, scalzo, con la testa già
al di là della tenda in quell'odore di maschio e femmina che da subito alle
narici. Vede le ombre dei mobili nella stanza, il letto, la sedia, il bidè
bislungo con le gambe a trespolo. Ecco: dal letto ora comincia a sentirsi
quel dialogo di gemiti, ora si può avanzare carponi badando di far piano.
Però forse Pin sarebbe contento che il pavimento scricchiolasse, il tedesco
sentisse e tutt'a un tratto accendesse la luce, e lui fosse obbligato a
scappare scalzo con sua sorella dietro che gli grida: Porco! E che tutto il
vicinato sentisse e se ne parlasse anche all'osteria, e lui potesse raccontare
la storia all'Autista e al Francese, con tanti particolari da essere creduto in
buona fede e da far dire loro: - Basta. ? andata male. Non ne parliamo più.
Il pavimento scricchiola difatti, ma molte cose scricchiolano in quel
momento e il tedesco non sente: Pin già è arrivato a toccare il cinturone, e
il cinturone al contatto è una cosa concreta, non magica, e scivola giù dalla
spalliera della sedia in modo spaventosamente facile, senza nemmeno
battere contro terra. Adesso ? la cosa ? è successa: la paura fìnta di prima
diventa paura vera. Bisogna aggomitolare in fretta il cinturone intorno alla
fondina, e nascondere tutto sotto il maglione senza impastoiarsi braccia e
gambe: poi tornare a quattro piedi sui propri passi, pian piano e senza mai
togliere la lingua di tra i denti: forse se si to-gliesse la lingua di tra i denti
succederebbe qualcosa di spaventoso.