Ora Pin ha giocato con la pistola vera, ha giocato abbastanza: può darla a
quegli uomini che gliel’hanno chiesta, non vede l'ora di darla. Quando non
l'avrà più sarà come se non l'avesse rubata e il tedesco avrà un bell'andare
in bestia con lui, lui lo potrà di nuovo prendere in giro.
II primo impulso sarebbe di entrare nell'osteria di corsa, annunciando
agli uomini: ? C’è l'ho e non mi scappa! ? tra l'entusiasmo di tutti che
esclamano: ? Ma no! ? Poi gli sembra che sia più spiritoso chiedere loro: ?
Indovina cos'ho portato? ? e farli spa-zientire un po' prima di dirlo. Ma
certo loro penseranno subito alla pistola, tanto vale entrare subito in
argomento, e cominciare a raccontar loro la storia in dieci maniere
differenti, facendo capire che è andata male, e quando loro son più sulle
spine e non si raccapezzano più, posare la pistola sul tavolo e dire: ?
Guarda cosa mi son trovato in tasca ?, e vedere un po' che faccia fanno.
Pin entra nell'osteria in punta di piedi, zitto; gli uomini parlottano sempre
intorno a un tavolo, coi gomiti che sembra ci abbiano messo radici. Solo
quell'uomo sconosciuto non c'è più e la sua sedia è vuota. Pin è dietro a
loro e non se ne sono accorti: lui s'aspetta che tutt'a un tratto lo vedano e
sussultino, facendogli piovere addosso una doccia di sguardi interrogativi.
Ma nessuno si volta. Pin muove una sedia. Giraffa torce il collo, lo
smiccia; poi torna a parlare piano.