Lupo Rosso invece ha fatto un balzo nel vuoto, si vuole ammazzare? No,
vuole raggiungere i rami di un'araucaria poco distante ed aggrapparsi. Ma i
rami gli si spezzano in mano e lui precipita tra uno schianto di legni e una
pioggia di piccole foglie aghiformi, Pin sente che la terra s'avvicina sotto
di lui, e non sa se ha più paura per sé o per Lupo Rosso che forse s'è
ammazzato. Tocca terra rischiando di spezzarsi le gambe e subito, ai piedi
dell'araucaria, vede Lupo Rosso steso al suolo su un'ecatombe di piccoli
rami.
- Lupo! ti sei fatto male? - dice.
Lupo Rosso alza la faccia, e non si capisce più quali siano le scorticature
dell'interrogatorio e quali quelle della caduta. Da un'occhiata attorno. Si
sentono degli spari.
- Gambe! - dice Lupo Rosso. S'alza un po' zoppicante, pure corre.
- Gambe! - continua a ripetere. - Di qua! Lupo Rosso conosce tutti i posti
e ora guida Pin per il parco abbandonato, invaso da rampicanti selvatici e
da erbe spinose. Dalla torretta sparano fucilate contro di loro, ma il parco è
tutto siepi ed alberi di conifere e si può procedere al coperto, pure Pin non
è mai sicuro di non essere stato colpito, sa che subito non si sente la ferita,
finché tutto a un tratto non si stramazza al suolo. Lupo Rosso l'ha guidato
per una porticina, per una vecchia serra, gli ha fatto scavalcare un muro.