A un tratto le penombre del parco si diradano ed ecco aprirsi ai loro
occhi uno scenario luminoso, a colori vivissimi, come quando si scopre
una decalcomania. Hanno un movimento di paura, subito si gettano a terra:
davanti a loro s'allarga il brullo della collina, e tutto intorno, grandissimo e
calmo, il mare.
Sono entrati in un campo di garofani, strisciando per non farsi vedere
dalle donne col cappellone di paglia che sono in mezzo alla distesa
geometrica degli steli grigi e annaffiano. Dietro un grande serbatoio
d'acqua in cemento c'è un'anfrattuosità con vicino delle stuoie ripiegate che
d'inverno servono a coprire i garofani perché non gelino.
- Qua, - dice Lupo Rosso. S'appiattano dietro il serbatoio e tirano le
stuoie in modo da non esser visti.
- Qui bisogna aspettare la notte, - dice Lupo Rosso.
Pin pensa tutto a un tratto a se stesso appeso alla grondaia, o agli spari
delle sentinelle, e suda freddo. Sono cose quasi più spaventose a ricordarsi
che a viverle; ma vicino a Lupo Rosso non si può avere paura. ? una cosa
bellissima stare seduti insieme con Lupo Rosso dietro al serbatoio: sembra
di giocare a nascondersi. Solo che non c'è differenza tra il gioco e la vita, e
si è obbligati a giocare sul serio, come piace a Pin.