Il nuovo accampamento è un fienile dove dovranno stare pigiati, con il
tetto sfondato che lascia piovere dentro. Al mattino ci si semina a prendere
il sole per i rododendri del dirupo, ci si corica sugli arbusti brinati è ci si
toglie la maglia per cercare i pidocchi.
A Pin piace quando Mancino lo manda per faccende nei posti intorno, fin
alla fontana a riempire secchi per la marmitta, o per legna fin al bosco
bruciato con una piccola accetta, o al ruscello a pescare le piante di
crescione con cui il cuoco prepara le sue insalate. Pin canta e guarda il
cielo e il mondo puliti del mattino e farfalle montanare dai colori scono-
sciuti che si librano sui prati. Mancino si spazientisce ogni volta perché
Pin si fa aspettare mentre il fuoco si spegne o s'appiccica il riso, e lo copre
d'improperi in tutte le lingue ogni volta che arriva con la bocca piena di
sugo di fragole e gli occhi pieni di svolazzi di farfalle. Allora Pin ritorna il
ragazzo lentigginoso di Carrugio Lungo, e pianta baccani che durano ore e
che radunano attorno alla cucina gli uomini seminati per i rododendri.