Nel casone il buio odora di fieno. La donna e l'uomo dormono una qua e
uno là, in due angoli opposti, involti nella coperta. Non si muovono. Pin
giurerebbe che non chiuderanno più occhio fino a giorno. S'è coricato
anche lui e sta a occhi aperti. Starà a vedere e a sentire: non chiuderà
occhio neanche lui. I due neanche si grattano: respirano basso. Pure sono
svegli, Pin lo sa: e a poco a poco s'addormenta.
Quando si sveglia fuori è giorno. Pin è solo in mezzo al fieno pesto. A
poco a poco si ricorda tutto. ? il giorno della battaglia! Come mai non si
sentono spari? ? il giorno in cui il comandante Dritto farà la festa alla
moglie del cuoco! Pin s'alza ed esce. ? un giorno azzurro come gli altri,
che fa paura vederlo cosi azzurro, un giorno con canti d'uccelli, che fa
paura sentirli cantare.
La cucina è tra ruderi di muro d'un antico casolare andato in rovina.
Dentro c'è Giglia. Fa un po' di fuoco sotto una gavetta di castagne: pallida,
gli occhi smunti.
- Pin! Vuoi un po' di castagne? - fa, con quell'aria materna, cosi falsa,
come cercasse di tenerselo buono.