- Non m'importa di morire, - dice. Ma ha le labbra che gli tremano, le
labbra da ragazzo malato.
- Non m'importa di morire. Ma prima vorrei... Prima...
Tiene il capo riverso e guarda Giglia di sotto in su, alta sopra di lui.
Pin butta in terra la gavetta vuota, con il cucchiaio dentro. Dlin! fa il
cucchiaio.
Il Dritto ha girato la testa verso di lui: ora lo guarda mangiandosi le
labbra.
- Eh? - dice Pin. Il Dritto si scuote.
- Non sparano, - dice.
- Non sparano, - fa Pin.
Il Dritto s'è alzato. Gira un po' intorno, nervoso.
- Va' a prendere un po' d'acqua, Pin.
- Adesso, - dice Pin e si china a legarsi gli scarponi.
- Sei pallida, Giglia, - dice il Dritto. ? in piedi dietro di lei, coi ginocchi
le tocca la schiena.
- Forse sono malata, - dice la Giglia in un soffio. Pin attacca uno di quei
ritornelli monotoni che non finiscono mai, in crescendo: - ? pallida!... E
pallida!... ? pallida!... ? pallida!... ? pallida!...
L'uomo le ha messo le mani sulle guance e le ha voltato in su la testa:
- Malata come me?... Di', malata come me?...
- ? pallida... ? pallida... - canticchia Pin.