Pin esce, dondolando il fiasco, fischiettando il motivo di prima. Ci sarà
molto da divertirsi, quel giorno. Pin non avrà pietà: il Dritto non gli fa
paura, non comanda più nulla ormai; s'è rifiutato di andare in azione e non
comanda più nulla. Il fischio ora non si sentirà più dalla cucina. Pin tace, sì
ferma, torna indietro in punta di piedi. Saranno già per terra uno sull'altro,
mordendosi la gola come i cani! Pin è già nella cucina, in mezzo ai ruderi.
Sono sempre li invece. Il Dritto ha le mani sotto i capelli della donna, nella
nuca e lei fa un movimento da gatta, come per sfuggirgli. Si voltano
subito, di scatto, sentendo lui.
- Be'? - fa l'uomo.
- Venivo a prendere l'altro fiasco, - dice Pin. - Questo è spagliato.
Il Dritto si passa una mano sulle tempie: - Tieni.
La donna va a sedersi vicino al sacco delle patate: - Ben. Peliamo un po'
di patate, almeno facciamo qualcosa.
Prepara un sacco per terra e delle patate da pelare e due coltelli.
- Tieni un coltello, Dritto, qua ci sono le patate - dice.
Pin la trova sciocca e ipocrita.
Il Dritto continua a passarsi la mano sulla fronte: