Fu, dunque, il Gozzi molto letto e molto ammirato in Germania: in un altro paese del nord, in Inghilterra, destarono curiosità, interesse, diletto le sue opere. Si dice: fu il restauratore del fantastico nell'arte teatrale, doveva piacere a coloro che amano il fantastico, che si pascono di leggende, come i popoli delle regioni fredde. Il fantastico? È proprio la parola esatta? È, veramente, il Gozzi, un uomo d'immaginazione? Badiamo che fantasia è una grande parola ed è una grande cosa. Non sarebbe meglio dire che il Gozzi fu il restauratore del meraviglioso, al teatro? Meraviglioso: è una parola più semplice e più modesta. Il fantastico è così diverso! Chi si sorprende, inarca le ciglia e ha l'aria di uno sciocco: costui è lo spettatore delle cose meravigliose perchè strampalate, meravigliose perchè senza nesso o con un nesso così lieve che un nulla lo spezza, meravigliose perchè assolutamente contrarie a tutto ciò che è ordinario. Tutt'altro, tutt'altro il fantastico! Esso, credete, corrisponde alla vita e certe volte vi corrisponde con misura matematica: esso ha delle regole intime, profonde, per cui può apparire quel che è, fantastico, sì, ma logico: esso è dominato da una ragione segreta che lo nutrisce e gli dà sostanza e colore: esso può essere alto, grande e puro, come la verità. Il fantastico non è il contrario della vita, ma è l'esaltazione della vita: è la linea in fuori, è l'aureola, è l'alone, ma la linea suppone la misura, ma l'aureola suppone la testa, ma l'alone suppone la luna! Il fantastico non capovolge le leggi dell'esistenza, ma le intravvede moltiplicate, più ricche, più tristi, più tetre, più grottesche: ma le considera nelle loro glorie e nelle loro miserie, ma le sospinge alla loro nota più vibrante e più acuta! Il fantastico anche descrive dei paesaggi che esistono, ma vi aggiunge quella soffusione di poesia lieta o lugubre che le cose hanno sempre e che solo gli occhi freddi ed aridi non sanno vedere: il fantastico anche narra delle cose accadute, ma vi scorge tutto un lato nascosto, qualche cosa che sfugge all'analisi del critico e che non sfugge alla visione del poeta. Gli è per questo che gli scrittori d'immaginazione scarseggiano assai, mentre gli scrittori di verità si chiamano oramai legione; la fantasia non comporta mediocrità, non comporta volgarità, non ammette mancamenti o debolezze. È fantastico il grande Hoffmann, di cui non una delle novelle che non parta da un assioma indiscutibile, di cui il fantastico ha le grazie e le seduzioni della vita: siete fantastico voi, voi solo, o grande Edgardo Poe, non abbastanza ammirato, non abbastanza amato, infelice nella morte come nella vita! Rammentiamo le Novelle straordinarie: non una di esse che non possa, in tutte le sue parti, corrispondere a un'assoluta verità! Ma quegli uomini sentono in una forma complessa, esagerata e febbrile: ma quelle donne dai capelli biondi, dagli occhi glauchi, dalle forme tenui, dalle mani ceree sulle nere vesti, sulle bianche vesti, hanno in loro un fuoco che le consuma: ma quei paesaggi hanno una vita interiore che li trasforma e li fa tragici: ma quelle scene hanno una intensità crescente che afferra ai capelli il lettore, e li imperla di un sudore di paura! Tutto è vero, tutto può esser vero, nel grido che sale nel Cuore rivelatore, tutto è vero, tutto può esser vero nei terribili rumori della Casa Usher. Il fantastico del rimorso, il fantastico del terrore non vengono da spettri, non vengono da vani fantasmi, ma l'uomo li porta in sè, ma sono gli abitatori del suo spirito, i tetri e fieri abitatori! Egli non diventa marmo, come il povero Zennaro, del Corvo di Carlo Gozzi, nè marmo come la dolce e tenera Hermione nel Racconto di una notte d'inverno di Guglielmo Shakespeare; non si muta in una serpe, come la dolce Cheustanì, la Donna Serpente di cui Riccardo Wagner volle rendere l'amore, il dolore, la devozione coniugale nella sua opera di gioventù (Le Fate); ma quest'uomo di Poe ha le belve che gli dilaniano il cuore, porta una serpe nelle sue viscere e meglio sarebbe per lui se s'impietrisse! Questo è, il fantastico: la vita nelle sue più cocenti passioni, l'odio, l'amore, il delitto elevato all'ennesima potenza, la vita slanciata alle altissime temperature, — dove tutto vibra e tutto finisce per infrangersi!