E il piccolo principe scoppio in una bella risata che mi irritò.
Voglio che le mie disgrazie siano prese sul serio.
Poi riprese: "Allora anche tu vieni dal cielo! Di quale pianeta sei?"
Intravvidi una luce, nel mistero della sua presenza, e lo interrogai bruscamente:
"Tu vieni dunque da un altro pianeta?"
Ma non mi rispose. Scrollò gentilmente il capo osservando l'aeroplano.
"Certo che su quello non puoi venire da molto lontano..."
E si immerse in una lunga meditazione.
Poi, tirando fuori dalla tasca la mia pecora, sprofondò nella contemplazione del suo tesoro.
Vi potete bene immaginare come io fossi incuriosito da quella mezza confidenza su "gli altri
pianeti".
Cercai dunque di tirargli fuori qualche altra cosa:
"Da dove vieni, ometto? Dov'è la tua casa? Dove vuoi portare la mia pecora?"
Mi rispose dopo un silenzio meditativo:
"Quello che c'è di buono, è che la cassetta che mi hai dato, le servirà da casa per la notte".
"Certo. E se sei buono ti darò pure una corda per legare la pecora durante il giorno. E un
paletto".