La faccia del tedesco sembra latte quagliato: balbetta e suda: - O-spe-da-
le? Ma-la-ttia? - Da una finestra dell'ammezzato s'affaccia il busto d'una
giovane con la faccia equina e i capelli da negra.
- Non dargli retta, Frick, non dargli retta a quel senza vergogna, - grida. -
Questa poi me la paghi, muso di macacco, manca poco e mi rovini! Vieni
su, Frick, non dargli retta che scherzava, il diavolo che se lo porti!
Pin le fa uno sberleffo. - Te la sei presa una sudata fredda, camerata! -
fa al tedesco e scantona per un vicolo.
A volte il fare uno scherzo cattivo lascia un gusto amaro, e Pin si trova
solo a girare nei vicoli, con tutti che gli gridano improperii e lo cacciano
via. Si avrebbe voglia d'andare con una banda di compagni, allora,
compagni cui spiegare il posto dove fanno il nido i ragni, o con cui fare
battaglie con le canne, nel fossato. Ma i ragazzi non vogliono bene a Pin: è
l'amico dei grandi, Pin, sa dire ai grandi cose che li fanno ridere e
arrabbiare, non come loro che non capiscono nulla quando i grandi
parlano. Pin alle volte vorrebbe mettersi coi ragazzi della sua età, chiedere
che lo lascino giocare a testa e pila, e che gli spieghino la via per un
sotterraneo che arriva fino in piazza Mercato. Ma i ragazzi lo lasciano a
parte, e a un certo punto si mettono a picchiarlo; perché Pin ha due
braccine smilze smilze ed è il più debole di tutti. Da Pin vanno alle volte a
chiedere spiegazioni su cose che succedono tra le donne e gli uomini; ma
Pin comincia a canzonarli gridando per il carrugio e le madri richiamano i
ragazzi: - Costanzo! Giacomino! Quante volte te l'ho detto che non devi
andare con quel ragazzo cosi maleducato!