notte: Pin ha scantonato fuori dal mucchio delle vecchie case, per le
stradine che vanno tra orti e scoscendimenti ingombri d'immondizie. Nel
buio le reti metalliche che cintano i semenzai gettano una maglia d'ombre
sulla terra grigio-lunare; le galline ora dormono in fila sui pali dei pollai e
le rane sono tutte fuor d'acqua e fanno cori per tutto il torrente, dalla
sorgente alla foce. Chissà cosa succederebbe a sparare a una rana: forse
resterebbe solo una bava verde schizzata su qualche pietra.
Pin va per i sentieri che girano intorno al torrente, posti scoscesi dove
nessuno coltiva. Ci sono strade che lui solo conosce e che gli altri ragazzi
si struggerebbero di sapere: un posto, c'è, dove fanno il nido i ragni, e solo
Pin lo sa ed è l'unico in tutta la vallata, forse in tutta la regione: mai nessun
ragazzo ha saputo di ragni che facciano il nido, tranne Pin.
Forse un giorno Pin troverà un amico, un vero amico, che capisca e che
si possa capire, e allora a quello, solo a quello, mostrerà il posto delle tane
dei ragni. ? una scorciatoia sassosa che scende al torrente tra due pareti di
terra ed erba. Li, tra l'erba, i ragni fanno delle tane, dei tunnel tappezzati
d'un cemento d'erba secca; ma la cosa meravigliosa è che le tane hanno
una porticina, pure di quella poltiglia secca d'erba, una porticina tonda che
si può aprire e chiudere.