Poi ci sono gli orti e le immondizie e le case: e arrivando lì Pin sente
delle voci non italiane che parlano. C'è il coprifuoco ma lui spesso gira lo
stesso di notte perché è un bambino e le pattuglie non gli dicono niente.
Ma Pin questa volta ha paura perché forse quei tedeschi sono li a cercare
chi ha sparato. Vengono verso di lui e Pin vorrebbe scappare, ma quelli già
gli gridano qualcosa e lo raggiungono. Pin s'è rattrappito in un gesto di
difesa con la cinghia del cinturone come una frusta. Ma ecco che i tedeschi
guardano proprio la cinghia dei cinturone, voglioso quella; e tutt'a un tratto
lo prendono per la collottola e lo portano via. Pin dice moltissime cose:
preghiere, laménti, insulti, ma i tedeschi non capiscono nulla; sono peggio,
molto peggio delle guardie municipali.
Nel vicolo ci sono addirittura delle pattuglie tedesche e fasciste armate, e
della gente presa ed arrestata, anche Miscèl il Francese. Pin viene fatto
passare in mezzo salendo per il vicolo. C'è buio; solo in cima ai gradini c'è
un punto illuminato da un lampione guercio per l'oscuramento.
Alla luce del lampione guercio, in cima al carrugio, Pin vede il marinaio
con la grassa faccia imbestialita che punta un dito contro di lui.