Le sentinelle a un certo punto si sono accorte di quel parlottare tra Pin e
il Francese e hanno portato via il ragazzo perché era il principale indiziato
e non doveva comunicare con nessuno. A Pin non è riuscito di dormire; a
essere picchiato c'era abituato e non gli faceva tanta paura, ma quello che
lo tormentava era un dubbio sull'atteggiamento da prendere
nell'interrogatorio: da una parte avrebbe voluto vendicarsi di Miscèl e di
tutti gli altri e dire subito ai comandanti tedeschi che la pistola l'aveva data
a quelli dell'osteria e che c'era anche il
gap;
ma fare la spia era un altro
atto irreparabile come rubare la pistola, voleva dire non più farsi pagare da
bere all'osteria, cantare e stare a sentire cose sconce. E poi forse ci sarebbe
andato di mezzo Comitato, sempre così triste e scontento, e questo a Pin
sarebbe rincresciuto perché Comitato era l'unica persona buona in mezzo a
tutti loro. Pin ora vorrebbe che Comitato arrivasse, chiuso nel suo
impermeabile, entrasse nell'ufficio degli interrogatori e dicesse: ? Gli ho
detto io di prendere la pistola ?. Questo sarebbe un bel gesto, degno di lui,
e nemmeno gli succederebbe niente, perché proprio nel momento in cui gli
esse-esse farebbero per imprigionarlo si sentirebbe come al cinematografo:
?Arrivano i nostri! ? ed entrerebbero di corsa gli uomini di Comitato a
liberare tutti.