Lupo Rosso ci pensa un po' su, poi si china all'orecchio di Pin: - Ci ho un
piano che se mi riesce, prima di domani son scappato e allora tutti questi
bastardi fascisti che mi hanno fatto del male la pagano uno per uno.
- Scappi, e dove vai?
- Al distaccamento vado. Dal Biondo. E prepariamo un'azione che se ne
accorgeranno.
- Mi porti con te? - No.
- Sii bravo, Lupo, portami con te.
- Mi chiamo Lupo Rosso, - precisa l'altro. - Quando il commissario m'ha
detto che Ghepeù non andava bene, io gli ho chiesto come mi potevo
chiamare, e lui ha detto: chiamati Lupo. Allora io gli ho detto che volevo
un nome con qualcosa di rosso perché il lupo è un animale fascista. E lui
m'ha detto: allora chiamati Lupo Rosso.
- Lupo Rosso, - dice Pin, - senti, Lupo Rosso: perché non vuoi portarmi
con te?
- Perché sei un bambino, ecco perché. Dapprincipio, per la questione
della pistola rubata, sembrava che con Lupo Rosso si potesse diventare
amici sul serio. Ma poi ha continuato a trattarlo come un bambino, e
questo da ai nervi. Con gli altri ragazzi di quella età, Pin può almeno far
valere la sua superiorità parlando di come son fatte le donne, ma con Lupo
Rosso quest'argomento non attacca. Pure sarebbe bello andare in banda
con Lupo Rosso e fare grandi esplosioni per fare crollare i ponti, e
scendere in città sparando raffiche contro le pattuglie. Forse più bello
ancora che la brigata nera. Soltanto la brigata nera ha le teste da morto che
sono molto più d'effetto delle stelle tricolori.