una cosa che non sembra vera essere li a parlare con uno che domani
forse sarà fucilato, su quel terrazzo pieno d'uomini che mangiano abbovati
in terra, tra comignoli che girano al vento e le guardie carcerarie sulle
torrette con i mitra puntati. Sembra uno scenario incantato: tutt'intorno il
parco con le ombre nere degli alberi d'araucaria. Pin ha quasi dimenticato
le botte che ha preso, e non è ben sicuro che non sia un sogno.
Ma ora le guardie carcerarie li mettono in fila per farli tornare in cella.
- Dove sei di cella? - chiede Lupo Rosso a Pin.
- Non so dove mi metteranno, - dice Pin, - non ci sono ancora stato.
- M'interessa sapere dove sei, - dice Lupo Rosso.
- Perché? - fa Pin.
- Poi lo saprai.
A Pin fanno rabbia quelli che dicono sempre: poi lo saprai. Tutt'a un
tratto, nella fila dei detenuti che s'incamminano gli sembra di vedere una
faccia conosciuta, molto conosciuta.
- Di’, Lupo Rosso, Io conosci quello là davanti, secco secco, che
cammina in quella maniera?...