In quella un secondino apre la porta e fuori c'è Lupo Rosso che indica
lui, Pin, e dice: - Si, è quello il tipo che dico io.
Allora il carceriere lo chiama fuori e chiude la cella con dentro
Pietromagro solo. Pin non capisce cosa vogliano.
- Vieni, - dice Lupo Rosso, - mi hai da dare una mano per portare giù un
barile d'immondizie.
Difatti poco distante nel corridoio c'è un barile di ferro, pieno di rifiuti.
Pin pensa che è una crudeltà mettere Lupo Rosso cosi mal conciato dalle
busse a fare i lavori pesanti, e anche farlo aiutare da lui che è un bambino.
Il barile è alto che arriva al petto di Lupo Rosso e pesante che si fa fatica a
spostarlo. Mentre son li che lo soppesano Lupo Rosso gli sfiora l'orecchio
con le labbra in un sussurro: - Sta' in gamba che è la volta buona; - poi,
forte: - T'ho fatto cercare per tutte le celle, ho bisogno del tuo aiuto.
Questa è una cosa magnifica, che Pin non osava sperare. Però Pin
s'affeziona presto agli ambienti e anche la prigione è un posto che ha le sue
attrattive; forse gli sarebbe piaciuto starci un po' di tempo, e poi magari
scappare con Lupo Rosso, ma non così appena arrivato.
- Ce la faccio da me, - dice Lupo Rosso ai carcerieri che l'aiutano a
caricarsi il barile sulle spalle. - Solo mi basta che il ragazzo tenga da
dietro perché non si rovesci.