Cominciano ad andare cosi.- Lupo Rosso piegato in due sotto il carico e
Pin con le braccia alzate tenendo fermo il barile per il fondo.
- La sai la strada per andare di sotto? - gli gridano dietro i carcerieri; -
sta' attento a non cadere per le scale.
Appena girato il primo pianerottolo Lupo Rosso dice a Pin di aiutarlo a
posare sul davanzale di una finestra: è già stanco? No: Lupo Rosso ha da
parlargli: - Sta' attento: adesso sul terrazzo di sotto tu vai avanti e ti metti
a parlare con la sentinella. Devi attirare l'attenzione in modo che non
distolga gli occhi da te; tu sei piccolo e bisogna che per parlarti tenga la
testa abbassata, ma non stargli troppo vicino, va bene?
- E tu cosa fai?
- Io gli metto l'elmo. Vedrai. L'elmo di Mussolini gli metto. Hai capito
cosa devi fare?
- Si, - dice Pin, che pure non capisce ancora niente, - e poi?
- Poi te lo dirò. Un momento: apri le mani. Lupo Rosso tira fuori un
pezzo di sapone umido e ne spalma il palmo delle mani a Pin; poi le
gambe, dalla parte interna specie i ginocchi.
- Perché? - chiede Pin.
- Vedrai, - dice Lupo Rosso, - ho studiato il piano nei minimi particolari.
Lupo Rosso appartiene a quella generazione che s'è educata sugli album
colorati d'avventure: solo che lui ha preso tutto sul serio e la vita finora
non gli ha dato smentite. Pin l'aiuta a ricaricarsi il barile sulle spalle, e
quando sono arrivati alla porta del terrazzo, va avanti per parlare alla
sentinella.