Pin si scuote di soprassalto: quanto avrà dormito?
Intorno a lui è notte fonda. E Lupo Rosso perché non è tornato ancora?
Avrà incontrato una pattuglia e sarà stato preso? Oppure sarà tornato e
l'avrà chiamato mentre dormiva e se ne sarà andato credendo che lui non ci
sia più. O forse stanno battendo la campagna tutto intorno per cercare loro
due e non ci si può muovere d'un passo.
Pin esce da dietro il serbatoio: il gracidare delle rane nasce da tutta
l'ampia gola del cielo, il mare è una grande spada luccicante nel fondo
della notte. L'essere all'aperto gli da un senso strano di piccolezza che non
è paura. Ora Pin è solo, solo su tutto il mondo. E cammina per i campi
coltivati a garofani e a calendule. Cerca di tenersi alto sul declivio delle
colline, per passar sopra alla zona dei Comandi. Poi scenderà al fossato: là
sono i suoi luoghi.
Ha fame: di quest'epoca sono mature le ciliege. Ecco un albero, distante
da ogni casa: che sia sorto li per incantesimo? Pin si arrampica tra i rami e
comincia a sfrondarli con diligenza. Un grosso uccello gli piglia il volo
quasi tra le mani: era li che dormiva. Pin si sente amico di tutti, in quel
momento, e vorrebbe non averlo disturbato.