Il Dritto è un giovane magro, figlio di meridionali emigrati, con un
sorriso malato e palpebre abbassate dalle lunghe ciglia. Di professione fa il
cameriere; bel mestiere perché si vive vicino ai ricchi e una stagione si
lavora e l'altra si riposa. Ma lui preferirebbe starsene sdraiato tutto l'anno
al sole, con le sue braccia tutte nervi sotto la testa. Invece, suo malgrado,
ha una furia che lo tiene sempre in moto e gli fa vibrare le narici come
antenne, e gli mette addosso un sottile piacere a maneggiare le armi. Al
comando di brigata hanno delle prevenzioni contro di lui perché sono
arrivate informazioni poco buone sul suo conto dal comitato, e perché
nelle azioni vuole sempre fare di sua testa e gli piace troppo comandare e
poco dare l'esempio. Però quando vuole è di fegato e comandanti ce ne
sono pochi; cosi gli han dato quel distaccamento su cui non si può fare
grande assegnamento, e serve più per tenere isolati degli uomini che
potrebbero rovinare gli altri. Il Dritto è offeso di questo con il comando, e
fa un po' per conto suo e batte la fiacca; ogni tanto dice che è malato e
passa le giornate sdraiato sul letto di felci fresche del casolare, con le
braccia sotto la testa e le lunghe ciglia abbassate sugli occhi.