La Giglia dorme vicino al muro, al di là di suo marito basso e calvo. Al
mattino ascolta i discorsi degli uomini carichi di voglia, e sente tutti gli
sguardi che s'avvicinano a lei come una schiera di bisce tra il fieno. S'alza
allora, e va alla fontana a lavarsi. Gli uomini rimangono nel buio del
casolare con pensieri di lei che s'apre la camicia e s'insapona il petto. Il
Dritto, ch'è sempre stato in silenzio, s'alza e va a lavarsi anche lui. Gli
uomini insultano Pin che legge i loro pensieri e li canzona.
Pin è in mezzo a loro come tra gli uomini dell'osteria, ma in un mondo
più colorato e più selvatico, con quelle notti passate sul fieno, e quelle
barbe cariche d'insetti. C'è in loro qualcosa di nuovo che attrae e
impaurisce Pin, oltre quella ridicola smania di donne comune a tutti i
grandi: ogni tanto tornano al casolare con qualche uomo sconosciuto e
giallo, che si guarda intorno e sembra non riesca a schiudere gli occhi
spalancati e sembra non riesca a schiodare le mascelle per chiedere
qualcosa che gli sta molto a cuore.