- Vai avanti per la fascia finché non la trovi, - fa il Dritto e ride tra i denti
cattivi.
Allora Pin cammina solo per il buio, con una paura che gli entra nelle
ossa come l'umido della nebbia. Segue la striscia di prato per i costoni
della montagna, e ormai ha perduto di vista il bagliore del fuoco alla porta
del casolare.
Si ferma a tempo: tra poco ci metteva un piede sopra! Sotto di sé vede
una grande forma bianca stesa attraverso la fascia: un corpo umano già
gonfio a schiena nell'erba. Pin lo guarda incantato: c'è una mano nera che
sale dalla terra su quel corpo, scivola sulla carne, s'aggrappa come la mano
d'un annegato. Non è una roano: è un rospo; uno di quei rospi che girano la
notte per i prati e che ora sale sulla pancia del morto. Pin con i capelli ritti
e il cuore in gola corre lontano per i prati.