Invece, ride; ridono tutti e due: stanno scherzando. Ridono male, è uno
scherzare che fa pena, ma ridono.
Pin posa il fiasco: - L'acqua, - dice forte.
Adesso lasciano i coltelli, vengono a bere. Il Dritto prende il fiasco e lo
da a Giglia. Giglia s'attacca al fiasco e beve; il Dritto le guarda le labbra.
Poi dice: - Non sparano ancora.
Si volta verso Pin: - Non sparano ancora, - ripete. - Che succederà
laggiù?
Pin è contento quando gli si rivolge una domanda cosi, da pari a pari.
- Di', cosa succederà, Dritto? - chiede.
Il Dritto beve a garganella, si vuota il fiasco in gola, non finisce mai.
S'asciuga la bocca: - Tieni, Giglia, se vuoi bere ancora. Bevi se hai sete,
poi mandiamo a prenderne dell'altra.
- Se volete, - dice Pin, agro, - ve ne porto un secchio.
I due si guardano e ridono. Ma Pin capisce che non ridono per quello che
ha detto lui, che è un riso tutto loro, segreto, senza ragione.
- Se volete, - dice Pin, - ve ne porto da farci il bagno.
I due continuano a guardarsi e a ridere.
- Il bagno, - ripete l'uomo e non si capisce più se rida o batta i denti.
- Il bagno, Giglia, il bagno.