«Ecco, penso che ci sia materia di dubbio» osservai con qualche esitazione.
«In ogni modo» disse il professor Leidner «quell 'uomo è un assassino,
e anche un pazzo pericoloso direi, capitano Maitland. Dev'esser trovato. Deve. Non credo che sia molto difficile.»
«Forse più di quanto non crediate, caro Leidner» disse lentamente il dottor Reilly. «Vero, Maitland?»
Il capitano si tirò i baffi senza rispondere.
Improvvisamente sobbalzai.
«Scusate» dissi. «Ma c'è una cosa che credo opportuno farvi presente.»
Raccontai la storia di quell'iracheno che avevamo visto mentre cercava di spiare attraverso la finestra e che due giorni dopo avevo nuovamente scorto insieme con Padre Lavigny.
«Bene» disse il capitano Maitland. «È un punto di partenza anche questo per le indagini. Può darsi che quell 'uomo sia coinvolto nel delitto.»
«Forse pagato per spiare» suggerii «e riferire quando ci fosse via libera.»
Il dottor Reilly si stropicciò il naso.
«Questo è lo strano» mormorò. «E se la strada non fosse stata libera...
Lo guardai stupita.
Il capitano si volse al professor Leidner.
«Vorrei che mi ascoltaste con attenzione, Leidner, mentre vi riassumerò quel poco che abbiamo accertato sino a questo momento.»
«Dopo il pranzo, che è stato servito a mezzogiorno, e che è finito alle dodici e trentacinque, vostra moglie è andata nella propria camera accompagnata dall'infermiera che l'ha sistemata comodamente sul letto.
Voi, professore, siete salito sul terrazzo e ci siete rimasto due ore, è così?»
«Sì.» «Non siete mai disceso ln cortile, durante questo tempo?»
«No.»
«E qualcuno è salito da voi?»