«E ora» disse «vediamo di ordinare e chiarire i fatti che sono a nostra conoscenza. La signora Leidner ricevette la prima di queste lettere poco dopo essersi sposata con voi. Antecedentemente ne aveva ricevute altre, che distrusse. La prima lettera fu seguita da una seconda. Poco tempo dopo l'arrivo di questa seconda, entrambi sfuggiste per poco ad un avvelenamento per mezzo del gas. Poi andaste all'estero e per quasi due anni non vi giunse più nessuna lettera. Esse ricominciarono ad arrivare all'inizio della presente stagione, diciamo nelle ultime tre settimane. È giusto?»
«Perfettamente.»
«Vostra moglie si dimostrava molto spaventata, tanto che voi, dopo esservi consultato col dottor Reilly, decideste di assumere la signorina Leatheran per tener compagnia alla signora e alleviare i timori...»
«Sì.»
«Avvennero alcuni Incidenti: mani che bussavano alle finestre, un volto spettrale, rumori nella camera delle antichità... Voi non aveste occasione di assistere personalmente a nessuno di questi fenomeni?» «No.»
«E tranne la signora nessuno ha avuto l'occasione di osservarli?» «Padre Lavigny ha visto della luce nella camera delle antichità.»
«Già, lo avevo dimenticato.»
Tacque per un paio di minuti, poi continuò:
«Vostra moglie ha fatto testamento?»
«Non credo.» «Perché?»
«Lo reputava inutile.»
«Non era ricca?»
«Sì, da viva. Suo padre le aveva lasciato l'usufrutto di un rilevante capitale che sarebbe andato in eredità agli eventuali figli di lei e, in mancanza di figli, al Museo di Pittstown.»
Poirot, pensoso, tamburellò con le dita sul tavolo.
«A questo punto» disse «credo che un movente sia eliminato. Chi beneficia della morte della vittima? Ecco la domanda che mi rivolgo sempre prima di ogni altra. In questo caso è un museo... In caso diverso, ci sarebbe stato l'interessante problema: chi è l'erede della signora? Il primo o il secondo marito? E date le circostanze si sarebbe fatto vivo il primo marito? Ma sono, ormai, speculazioni superflue. Come secondo passo, io sospetto sempre il marito o la moglie della vittima. Ma nel nostro caso: primo, è dimostrato che voi ieri pomeriggio non vi siete mai avvicinato alla camera di vostra moglie; secondo, poi perdete, anziché guadagnare, con la morte della signora; terzo...»
Tacque.
«Ebbene?» chiese il professor Leidner.
«Terzo» riprese Poirot lentamente «so riconoscere la vera devozione quando mi si presenta. Credo, professor Leidner, che l'amore per vostra moglie fosse la passione dominante della vostra vita. Non è così?»
«Sì» rispose il professore con grande semplicità.
«Dunque, possiamo procedere.»
«Sì, sì, andiamo pure avanti» intervenne con un po' d'impazienza il dottor Reilly.
Poirot gli rivolse uno sguardo di rimprovero.
«Non siate impaziente, amico mio. Un caso come questo va trattato con ordine, con metodo. Questa è d'altronde la mia regola in ogni caso. Avendo eliminato alcune possibilità, ci avviciniamo ora a un punto importante. E essenziale che tutte le carte siano messe in tavola, che nessun fatto sia tenuto nascosto.»
«Giusto» disse il dottor Reilly.