Prima che ce ne andassimo, Poirot fece un giro nei locali della casa e nelle costruzioni esterne. Rivolse anche alcune domande ai servi valendosi del dottor Reilly come interprete. Le domande furono quasi tutte relative all'aspetto di quello straniero che la signora Leidner e io avevamo visto, e col quale Padre Lavigny aveva parlato il giorno seguente.
«Credete proprio che quell'individuo c'entri per qualche cosa?» gli chiese il dottor Reilly mentre ci dirigevamo in automobile verso Hassanié. «Tutte le informazioni mi interessano» fu la risposta di Poirot
Questo, infatti, era il suo sistema. E constatai in seguito che veramente nessuna chiacchiera per quanto insignificante, lo lasciava indifferente. Ma già, spesso gli uomini sono pettegoli all'estremo.
Debbo confessare che accolsi con gioia la mia tazza di tè, in casa del dottor Reilly. Notai che il signor Poirot mise, nella sua, cinque zollette di zucchero.
Rimescolandola con cura disse:
«E adesso possiamo parlare, non è vero? Possiamo cercar veramente di decidere chi ha commesso il delitto.»
«Lavigny, Mercado, Emmott o Reiter?» fece Reilly.
«No, no, questa era l'ipotesi numero tre. Ora voglio concentrarmi sulla numero due, lasciando in disparte il marito o il cognato misteriosi che emergono dal passato. Discutiamo semplicemente quale membro della spedizione ha avuto mezzi e occasione di uccidere la signora Leidner, e chi potrebbe avere commesso il delitto.»
«Credevo voi teneste in poco conto quell 'ipotesi.»
«Tutt'altro. Ma io posseggo un certo senso di delicatezza» disse con tono di rimprovero Poirot. «Potevo discutere in presenza del professor Leidner i motivi che avrebbero potuto spingere un membro della spedizione a uccidere sua moglie? Non sarebbe stato delicato. Dovevo fingere di credere che la signora era adorabile e che tutti l'adoravano. Naturalmente non era affatto così. Ora possiamo parlar crudamente e senza tanti riguardi. La signorina Leatheran che è, ne son certo, una buona osservatrice, ci aiuterà.»
«Oh, quanto a questo non so» dissi
Il dottor Reilly mi porse un piatto di biscotti, eccellenti "per fortificarmi" affermò.
«Dunque» cominciò il signor Poirot in tono di amichevole conversazione «adesso ditemi, ma sœur, che cosa esattamente pensasse della signora Leidner ogni membro della spedizione.»
«Mi trovo a Tell Yarimjah solo da una settimana, signor Poirot» dissi.
«Più di quanto occorra per una persona intelligente come voi! Le infermiere sanno formarsi rapidamente un'opinione e attenervisi. Cominciamo... da Padre Lavigny, per esempio.»
«Ecco... non saprei proprio che dire. Lui e la signora parlavano volentieri insieme, ma quasi sempre in francese. E il francese lo capisco poco, benché l'abbia studiato a scuola. Credo parlassero soprattutto di libri.»
«Vi sembravano... come dire... buoni compagni?»