Fu un orribile momento. Il professor Leidner pareva lì lì per svenire, e anch'io non mi sentivo molto sicura delle mie forze.
Il dottor Reilly esaminò la macina con interesse professionale.
«Nessuna impronta, probabilmente, eh?» chiese.
«Nessuna impronta.»
«Ehm! ... Frammenti di epidermide... capelli biondi. Dovrò esaminare il tutto scientificamente, ma credo di poter dire sin d'ora che non esiste dubbio. Trovata sotto il letto della signorina Johnson, eh? Dunque è andata così! Prima il delitto, poi — Dio la perdoni — il rimorso e la volontaria punizione. E anche questa un'ipotesi ragionevole.»
Leidner scosse il capo smarrito.
«No, Anne no» mormorò.
«Non capisco dove potesse averla nascosta» disse il capitano Maitland. «Ogni camera è stata perquisita con grande scrupolosità, dopo il primo delitto.»
"Nell'armadio della plastilina" pensai. Ma non dissi nulla.
«Comunque» proseguì il capitano «lei non doveva esser più soddisfatta del nascondiglio e ha trasportato la macina nella propria camera, già perquisita. A meno che non abbia fatto ciò dopo aver preso la decisione di suicidarsi.»
«Non posso crederlo!» dissi forte.
In realtà non potevo assolutamente immaginare quella cara signorina Johnson in atto di commettere un sì grave delitto. Certo l'ipotesi della sua colpevolezza avrebbe chiarito molte cose. Quello scoppio di lagrime, ad esempio. Anch'io avevo pensato a un rimorso, allora, ma al rimorso per il delitto minore, le lettere...
«Non so che cosa pensare» disse il capitano Maitland. «C'è anche la scomparsa di Padre Lavigny da spiegare. I miei uomini stanno facendo ricerche nel caso in cui fosse stato colpito a sua volta e il corpo gettato in qualche canale d'irrigazione.»
«Ah! Ora che ci penso...» cominciai.
Tutti mi guardarono con aria interrogativa.
«E stato ieri nel pomeriggio» dissi. «Il Padre mi ha interrogato su quell'uomo dall'occhio strabico che stava spiando dalla finestra. Mi ha chiesto in quale preciso punto l'avevamo visto, e ha detto che intendeva ispezionare il luogo, perché nei libri gialli capita sempre che il delinquente lasci dietro di sé qualche indizio.»
«Magari così fosse!» esclamò Maitland. «Dunque si era messo in caccia anche lui. Chissà se anche lui aveva trovato qualcosa! Sarebbe una strana coincidenza che lui e la signorina Johnson avessero scoperto un indizio sull 'identità dell'assassino press'a poco nello stesso tempo!» E, con fare irritato soggiunse: «L'uomo dall'occhio strabico! L'uomo dall'occhio strabico! Mi domando come mai i miei ragazzi non siano ancora riusciti ad acciuffarlo!»
«Probabilmente perché il nostro uomo non ha affatto un occhio strabico» disse con calma Poirot.
«Credete a un trucco? Non dev'essere facile, simulare efficacemente un simile difetto.»