Gravemente, il dottor Reilly mi rispose:
«La signora Leidner è un'amabilissima persona. Raramente è dello stesso parere due giorni di seguito, ma, in questo caso, è favorevole alla cosa. E un tipo strano» soggiunse «piena di affettazioni e una bugiarda di prima forza, ma il professor Leidner sembra proprio convinto che sia mortalmente impaurita da qualche cosa.»
«E a voi, dottore, che cosa ha detto la signora?»
«Oh, non mi ha consultato! Non le riesco simpatico per diverse ragioni. E stato Leidner che mi ha esposto questo progetto. Che ne dite dell 'idea, signorina Leatheran? Prima di tornarvene a casa dovreste conoscere un po' meglio questo paese, e gli scavi dureranno ancora due mesi. E un lavoro molto interessante, sapete?»
Dopo un momento di esitazione e di riflessione, risposi
«E allora tenterò.»
«Benone! Leidner è a Bagdad. Gli dirò che venga da voi per vedere se riuscite a combinare.»
Il professor Leidner venne al mio albergo quello stesso pomeriggio. Era un uomo di mezz'età, dai modi piuttosto esitanti e irrequieti C'era qualcosa di gentile, di dolce e di smarrito, in lui.
Pareva molto devoto alla moglie, ma fu poco chiaro intorno alle sue condizioni.
«Vedete» disse tirandosi la barba con aria perplessa (cosa abituale in lui come in seguito potei constatare) «mia moglie è in uno stato di vera agitazione. E io... io sono molto preoccupato.»
«Ma è in buona salute fisica?»
«Sì... oh, credo di sì. Credo proprio che fisicamente non abbia nulla.
Ma... ecco, si mette in testa certe cose, sapete?»
«Che genere di cose?»
Lui sviò la domanda, mormorando:
«Ma... si mette in orgasmo per nulla. Non riesco proprio a capire qual fondamento abbiano le sue paure.»
«Paure di che, professor Leidner?»
«Oh, proprio...» fu la confusa risposta «proprio paure nervose e null 'altro.»
"Sono pronta a scommettere" pensai "dieci contro uno che si tratta di qualche droga. E lui che non se ne accorge! Ma molti mariti fanno così e si scervellano perché le loro mogli sono nervose e abbattute!"
Gli chiesi se la signora Leidner avesse approvato l'idea che io andassi a vivere con loro.
La faccia del professore si illuminò.
«Sì! E ne sono stato sorpreso. Una gradevolissima sorpresa. Ha detto che era un'ottima idea, e che si sarebbe sentita molto più sicura.»
Questa espressione mi colpì. Più sicura! Strano! Cominciai a credere che quello della signora Leidner fosse proprio un disturbo mentale.
Il professore continuò, con un 'animazione addirittura fanciullesca:
«Son certo che vi troverete benissimo con mia moglie. E una donna deliziosa.» Sorrise con molta cordialità. «E convinta che troverà in voi, signorina, un grande sollievo, e ora che vi ho visto ne sono sicuro anch'io. Voi mi sembrate... scusate... così sana e piena di buon senso! Son sicuro che siete la persona fatta apposta per Louise.»
«Be', comunque possiamo sempre tentare» dissi allegramente. «Spero di poter giovare a vostra moglie, professor Leidner. Forse è un po' inquieta per via degli indigeni?»
«Oh, no, no davvero!» Il professore sembrava quasi divertito dalla mia ipotesi. «Mia moglie ama molto gli arabi, apprezza la loro semplicità e il loro senso dell'umorismo. Questa è la sua seconda stagione qui (siamo sposati da meno di due anni) ma già parla l'arabo discretamente.»
Tacqui per un minuto, poi feci un nuovo tentativo.
«Professor Leidner» gli dissi. «Non potete proprio dirmi di che cos' abbia paura vostra moglie?»
Esitò, poi rispose lentamente:
«Spero... credo che ve lo dirà lei stessa.» Fu tutto quello che potei sapere da lui.