«Avevate notato anche voi questa somiglianza?»
«Sì» rispose il professore chinando la testa. «La calligrafia delle lettere
è piccola e aggrovigliata, non grande e generosa come quella di Louise, ma parecchi caratteri si somigliano moltissimo. Ecco...»
Tirò fuori alcune lettere dalla tasca interna della giacca, scelse il foglio di una lettera che gli aveva scritto sua moglie e lo porse a Poirot. Poirot lo confrontò accuratamente con le lettere anonime.
«Sì» mormorò. «Sì. Vi sono molte somiglianze... un modo curioso di scrivere la lettera 5, una e particolare... Non sono un perito calligrafo e non posso pronunciarmi in modo definitivo (non ho mai visto, tra parentesi, due periti calligrafi andar d'accordo)... Ma questo posso dire, che la somiglianza è molto marcata. Mi sembra probabilissimo che le lettere siano tutte di una stessa mano. Ma non posso esserne certo. Bisogna tener conto di tutte le possibilità.»
Si abbandonò contro la spalliera della seggiola e disse;
«Ci sono tre possibilità. Primo: la somiglianza delle calligrafie è una pura e semplice coincidenza; secondo: quelle lettere minatorie sono state scritte, per qualche oscura ragione, dalla stessa signora Leidner; terzo: esse sono state scritte da qualcuno che ha deliberatamente imitato la calligrafia di lei. Perché? Sembra una cosa senza senso, per ora. Una di queste tre possibilità, dev'esser la vera.»
Rifletté un momento poi chiese al professor Leidner:
«Quando voi intravedeste la possibilità che le lettere fossero state scritte dalla signora, quale teoria formulaste?»
Il professore scosse il capo.
«Cercai di scacciare immediatamente una simile idea dal mio cervello. Mi sembrava mostruosa.»
«Non cercaste una spiegazione?»
«Ecco» disse esitando «pensai che il troppo meditare sul passato avesse scosso un po' l'equilibrio mentale di mia moglie, e che lei avesse scritto quelle lettere inconsciamente. E una cosa possibile, vero?» soggiunse rivolgendosi al dottor Reilly.
Questi strinse le labbra.
«Il cervello umano è capace di qualsiasi cosa» rispose. Ma lanciò un'occhiata a Poirot il quale abbandonò l'argomento.
«Le lettere costituiscono un punto Interessante» disse. «Ma noi dobbiamo esaminare il caso nel suo complesso. E, secondo me, ci sono tre possibili soluzioni.»
«Tre?»
«Sì. Soluzione numero uno, la più semplice: il primo marito di vostra moglie è ancora vivo. Lui prima la minaccia, poi mette in esecuzione le minacce. Se noi accettiamo questa soluzione, il problema consiste nello scoprire come abbia fatto a entrare o uscire senza esser visto.
"Soluzione numero due: la signora Leidner, per ragioni tutte sue e forse più comprensibili da un medico che da un investigatore, scrive a se stessa lettere minatorie. L'episodio del gas è stato inscenato da lei stessa: ricordo che fu lei a destarsi e ad avvertirne il pericolo. Ma se la signora Leidner ha scritto a se stessa quelle lettere, non poteva trovarsi in pericolo a causa del supposto scrittore. Quindi dobbiamo cercare altrove l'assassino: dobbiamo cercarlo fra i membri della spedizione. Si» continuò in risposta a un mormorio di protesta da parte del professor Leidner «questa è l'unica conclusione logica. Uno di loro, per soddisfare un personale rancore, l'ha uccisa. Può darsi che quella persona fosse al corrente delle lettere o, comunque, sapesse che la signora Leidner temeva, o fingeva di temere, qualcuno. Questo fatto, secondo l'assassino, costituiva per lui la sicurezza dell'impunità, perché il delitto sarebbe stato attribuito al misterioso autore delle lettere, all 'individuo temuto dalla signora.
"Una variante a questa soluzione è la seguente: l'assassino ha scritto le lettere sapendo delle passate vicende della signora. In tal caso, però, non risulta chiaro perché il criminale abbia imitato la calligrafia della signora Leidner dal momento che, per quanto ci è dato supporre, era assai meglio per lui che le lettere apparissero scritte da un estraneo.
"La terza soluzione è, secondo me, la più interessante. Le lettere sono autentiche e sono state scritte dal primo marito della signora Leidner (o dal suo fratello minore) il quale fa attualmente parte del personale della spedizione. '