Ora non vorrei passare per una che va di solito intorno a origliare. Non è proprio mia abitudine, per carità, e se si fosse trattato di una conversazione privata, non avrei fatto quello... sì, quello che in realtà feci
Dopo tutto, le infermiere sentono tante cose, quando un paziente è sotto l'influenza di un anestetico. Il paziente non lo sa e certo non lo vorrebbe, ma il fatto è che voi sentite! Ora io consideravo il signor Carey come un paziente, e pensavo che lui pure non avrebbe mai saputo. Se poi voi preferite pensare che io mi comportai semplicemente da donna curiosa, ebbene, pensatelo pure!
Tutto questo per dire che io girai in modo da trovarmi a meno di mezzo metro da quei due, al riparo di un monticello di terriccio. Se qualcuno reputa poco corretto il mio atto, mi permetto di dargli torto. Nulla deve esser tenuto nascosto all'infermiera di servizio, benché, si capisce, quel che lei devefare spetta al dottore dirlo.
Non so, naturalmente, quali fossero stati gli approcci del signor Poirot. Quando cominciai a seguire il colloquio eravamo già ai ferri corti per dir cosi.
«Nessuno più di me apprezza la devozione del professore per sua moglie» stava dicendo Poirot, «ma spesso uno viene a sapere molte più cose intorno a una persona dai nemici che dagli amici di questa.»
«Volete forse dire che i difetti della signora erano più rilevanti che le sue qualità?» chiese il signor Carey con tono ironico.
«Questo è indubbio, poiché siamo giunti a un delitto. Strano a dirsi ma nessuno è stato fino ad oggi assassinato perché aveva un carattere troppo perfetto. E sì che la perfezione è una cosa molto seccante.»
«Temo dl non essere la persona adatta ad aiutarvi» disse il signor Carey. «A dir la verità, la signora Leidner e io non andavamo molto d'accordo. Non dico che fossimo proprio nemici, ma neppure amici, certo. La signora era forse un po' gelosa della mia vecchia amicizia col marito; io, da parte mia, l'ammiravo, la consideravo una donna deliziosa, ma ero un po' geloso della sua influenza su Leidner. Così, i nostri rapporti erano molto corretti, ma non amichevoli.»
«Molto bene esposto» disse Poirot.
Potevo scorgere le loro teste, e vidi Carey volgersi di scatto verso Poirot, come se qualcosa nel tono della sua voce lo avesse sgradevolmente colpito.
Il signor Poirot soggiunse:
«E il professor Leidner non era addolorato da questa mancanza di accordo fra voi e sua moglie?»
Carey esitò un momento, poi rispose:
«Ecco... non saprei dirlo. Lui non vi fece mai alcun accenno. Io ho sempre sperato che non se ne accorgesse. E sempre così assorto nel suo lavoro!»
«Dunque, la verità è che realmente voi non nutrivate alcuna simpatia per la signora Leidner?»
Carey scrollò le spalle.
«Forse avrei potuto nutrire per lei una grande simpatia, se non fosse stata la moglie del professor Leidner.»
Poirot stava mettendo insieme un mucchietto di cocci. Sembrava assorto in questo lavoro quando disse con una voce meditabonda e lontana:
«Ho parlato con la signorina Johnson questa mattina. Lei ammette di esser stata mal disposta verso la signora Leidner e di non aver avuto alcuna simpatia per lei, benché — si è affrettata ad aggiungere — lei fosse stata sempre cortesissima nei suoi riguardi.»