«Dio del cielo, signor Coleman!» esclamai. «Che paura mi avete fatto!»
«Spiacentissimo» disse lui con un breve sogghigno.
Vidi allora che aveva in mano un mazzetto di ranuncoli scarlatti, graziosissimi fiori che crescevano nei dintorni di Tell. Alla signora Leidner piacevano moltissimo.
Arrossendo, Bill Coleman disse:
«E impossibile procurarsi dei fiori ad Hassanié. E faceva uno strano effetto vedere quella tomba così spoglia. Allora ho pensato di raccogliere questi e di venirli a mettere nel vasetto che lei teneva sempre sul tavolino. Così... tanto per dimostrare che non l'abbiamo dimenticata. Che cosa stupida, eh?... Ma sì, insomma... ecco...»
Era rosso e imbarazzato, come sempre capita agli inglesi quando si fanno cogliere in peccato di sentimentalismo. Ma io trovai molto delicato e gentile il suo pensiero, e la mia stima per lui si accrebbe di parecchio.
«Un'idea davvero molto bella, da parte vostra, signor Coleman» dissi e mi affrettai a disporre i fiori nel vasetto, dopo averlo riempito d'acqua. Lui non mi chiese perché avessi così selvaggiamente urlato, e io gliene fui riconoscentissima perché non avrei saputo come spiegarglielo.
"In avvenire, tienti al buon senso, donna!" dissi a me stessa mentre mi accomodavo la cuffia e mi lisciavo il grembiule. "Non sei tagliata per gli esperimenti psichici!"
Occupai il resto del pomeriggio a fare le valigie. Padre Lavigny ebbe la bontà di esprimermi il suo rincrescimento per la mia partenza.
«Sentiremo la mancanza della vostra cordialità e del vostro buon senso!» disse.
Buon senso! Per fortuna che non sapeva del mio contegno idiota nella camera della signora Leidner.
«Oggi non s'è visto il signor Poirot» disse poi il Padre.
Gli risposi che Poirot sarebbe stato occupato tutto il giorno a spedir telegrammi.
Padre Lavigny inarcò le sopracciglia, sorpreso.
«Telegrammi? In America?»
«Credo. Ha detto: "In tutto il mondo". Ma suppongo si tratti di un'esagerazione da francese!»
Subito arrossii, ricordandomi che anche Padre Lavigny era francese.
Ma lui non parve offeso, anzi rise, e mi chiese se non ci fossero notizie dell 'uomo dall 'occhio strabico.
Gli dissi che non sapevo, e lui mi chiese ancora particolari sul momento e l'atteggiamento in cui la signora Leidner e io avevamo sorpreso quell 'uomo in atto di spiare.
«Mi pare evidente che nutrisse un grande interesse per la signora Leidner» osservò il Padre pensosamente. «E mi chiedo se non potesse trattarsi di un europeo travestito da iracheno.»
Era un'idea nuova. Io ero sempre partita dal principio che quell'uomo fosse un indigeno, ma non avevo altre prove di ciò all'infuori del colore della sua pelle e del taglio dei suoi abiti.
Padre Lavigny espresse l'intenzione di recarsi fuori dell'edificio, là dove la signora Leidner ed io avevamo visto l'uomo in punta di piedi.
«Non si sa mai» disse. «Potrebbe aver lasciato cadere qualche cosa.
Nei libri gialli i delinquenti fanno sempre così.»